martedì 16 luglio 2013

L’insostenibile leggerezza della letteratura. Italo Calvino

Dal suo romanzo d’esordio fino alle Lezioni americane, pubblicate postume, la figura di Italo Calvino si caratterizza per un atteggiamento costante di fondo: la Leggerezza. Che non deve essere confusa con superficialità, quanto interpretata come equilibrio, misura, ironia. Una leggerezza che corrisponde al piacere di narrare, di immaginare, di evocare. Una leggerezza che sembra non appartenere alla Letteratura italiana dei decenni che vanno dal dopoguerra agli anni ’80. L’epiteto ‘anni di piombo’ può  benissimo riassumere la pesantezza sociale, politica ed anche letteraria, soprattutto dei decenni ’60 e ’70,  per i quali potremmo parlare di un ispessimento generale della Letteratura, di uno sperimentalismo molte volte complicato e di difficile lettura, che sembra coinvolgere tutti gli scrittori, compreso lo stesso Calvino.
Il quale parte però da un approccio diverso nei confronti del mezzo letterario e delle sue possibili sperimentazioni: da quel piacere di narrare, che lo porta ad indagare i meccanismi del racconto, a smontare ed esaminare la Letteratura come farebbe un bambino curioso con un giocattolo, con un congegno affascinante e complicato.

domenica 14 luglio 2013

Sono indietro (poesia)


Io...sono indietro,
con il pagamento degli affitti,
le scadenze, il lavoro,
devo pulire casa.

Sono indietro.
Con gli impegni,
il bollo auto,
ho il pc che non va.

Il racconto nel cassetto



A   J. L. Borges

La morte di X aveva sconvolto tutti ad Ameno. Adesso nella chiesa del piccolo paese lucano, amici, parenti, conoscenti, gente comune, tanti erano venuti a rendere l’ultimo saluto al giovane defunto. Se ne stavano tutti con i volti pallidi, confusi, come presi terribilmente alla sprovvista.
Ed alla sprovvista era stato colto il povero X, dalla morte.
Non era stata una morte tragica o violenta la sua. E soprattutto non una morte ordinaria, della quale si muoia ogni giorno. La sua era stata una morte strana, grottesca: la gelida pellegrina,si sa, ha infiniti volti.
Aveva fatto visita ad X nel momento più impensabile, a pranzo.
Il pranzo, infatti, è un momento di ricarica vitale e psicologica, è attingimento di energia. E’ vita insomma. Durante questo momento sacro, questo rito biologico, si ha assoluto bisogno di tranquillità. I seccatori non sono per niente ammessi.
Ma la Morte non ama bussare. Ella è tiranna, barbara, sciacalla e, senza indugi, senza bussare, spalancò la porta e piombò addosso al povero X, portandoselo via come  fa un falco con un topo indifeso.
Se ne stava nascosta in silenzio, la Morte, nel cibo, nel pane quotidiano, che per X doveva essere fonte di vita.
Si era soffocato, in poche parole, X, con un boccone di traverso.

breve osservazione


Certo che in una giornata come quella di ieri non deve essere successo veramente un c... in Italia e nel mondo, se il tg2 della sera ha mandato ben tre (dico tre!) servizi sugli ...angeli, in chiusura di giornale.
Mah...