giovedì 29 dicembre 2011

Allah pueblo’s Outlet

                                                                                Dedicato a Samb Modou e Diop Mor




Imperturbabile  forza primigenia della Terra,
di madre Africa, nel tuo incedere lento,
madre,
che porti figli fasciati sulle spalle...
                                          in fila ai piedi di un grande centro commerciale.

Hai scelto di portare i tuoi ampi vestiti,
coloratissimi sulla tua pelle antica.
                (Forse discendi da qualche regina...).
Le tue ‘sorelle’ invece, fin dal mattino aspettano, alle…<< piattaforme ecologiche>>,
di raccogliere gli abiti dismessi da qualcuno di noi.


                                   ***
Per chissà quale fortuito caso tu, occhi e baffi nerissimi,
sbarcato con le labbra spaccate dal Sole,
per chissà quale coincidenza
non rientri in quei 12,23 o 7  morti quotidiani,
squarciati dalle autobombe all’ora di pranzo,
che non annunciano nemmeno più i sottotitoli scorrevoli dei telegiornali.
Quelli che chiamano <<civili>>,
morti ‘in coda’ ai nostri militari,
nelle piazze o nei mercati,
là dove si va per <<ricostruire la democrazia>>,
                                                                  dicono.

Civili: una semplice parola, niente di più.
Volti ed identità ignorate.
Numeri.
Un epiteto indistinto,
un aggettivo sostantivato.
Come quelli che hai studiato oggi a scuola,
dove, sola, al primo banco,
impari con diligenza tutto quello che ti insegnano.
Impari, anche qui, la Legge, il Dovere, l’inesorabilità di esser donna,
da subito,
 da quando ti è stato assegnato il tuo velo.
                                 Quello che i tuoi compagni di classe dicono che puzzi...
                                

                               ***
Indossi  una divisa sudata di fritto
e sai benissimo che non si può fare un Mac menu con chico wrap®,
lo dici, con un buon accento italiano, ai clienti accalcati in fila.
Conosci tutti gli abbinamenti del mac menu® o dell’happy meal®,
così come i tuoi antenati-scomparsi- conoscevano le quadrature astrali
e ne ricavavano oroscopi
e complicatissimi calendari.

Dall’altra parte invece,
in fila per la cassa,
stringendo le mani alle tue bambine,
attendi assolutamente paziente, impassibile.
Come quando si aspettavano le piene del Nilo,
del Gange o dello Hwang Ho,
le fasi lunari
o le profezie di vecchi e consumati sciamani,
barba bianca e pelle arsa dal Tempo...
                                                 
      ...vestiti con magliette H&M
      e scarpette Superga,
      ad aspettare,
                   sotto una pensilina,
                                            …il C 80.



                          ***
Ricordi quelle altissime colline di rifiuti, quando frugavi negli avanzi,
ai margini della grande Città,
ora che hai imparato
 che nel <<secco>> va esclusivamente
    <<materiale che rimane dopo la differenziazione: oggetti in plastica dura che non siano imballaggi,
       cartellette,   piatti e bicchieri in plastica, pannolini, stracci  sporchi, rasoi,  videocassette e   
       musicassette.>>






                                            ***
Quante tribù ci restano da scoprire, ancora,
                                     nel cuore dell’Amazzonia?
                                  Quante specie sconosciute di animali marini,
                                     nelle profondità più remote dell’Oceano?


                                    Quanto petrolio ancora
                                    ci resta  da consumare?

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